L'Appunto di Aly Baba Faye

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Grillo Democratico: Ma quale tipo di democrazia?

Ieri Grillo aveva indetto un referendum tra gli iscritti del suo movimento sul tema dell’abolizione della norma sul reato di immigrazione clandestinità. Su 24932 votanti 15839 si sono espressi a favore dell’abolizione del reato di immigrazione clandestina mentre 9093 hanno votato per il suo mantenimento. Comunque sia la maggioranza si è espressa positivamente a favore della cancellazione di una norma “barbara” espressione del peggior cattivismo bossifiniano. Un voto che vincola quello la delegazione parlamentare a favore dell’abrogazione della norma. E il fatto che tra i votanti la civiltà abbia prevalso sulla barbaria è una cosa buona da salutare con sollievo. Certo i numeri sono una frazione minima della platea degli elettori che hanno votato Grillo alle politiche. E’ questo, un dato su cui riflettere perché potrebbe forse dire qualcosa in più sulla fenomenologia del Grillismo, sulla natura e l’identità del movimento che lo interpreta, sulla sua forza attuale e sulle prospettive future. Ma in questa nota mi preme porre una domanda specificamente sul metodo usato ieri ovvero il ricorso al referendum online tra gli iscritti per decidere. Certo quando si consultano gli iscritti e che il parere sia vincolante è una buona cosa per l’idea di democrazia cui viene associata. Ma dipende. Sì perché qui in ballo potrebbero esserci diverse cose: sperimentazione di democrazia deliberativa fino a forme pure di democrazia diretta. Se come nella prima ipotesi si è trattato di dibattito pubblico che precede e legittima la decisione dei rappresentanti il metodo è più che positivo. Se invece si vuol andare ad una forma di governo nella quale la volontà del popolo non viene espressa tramite l’elezione di rappresentanti ma direttamente dal popolo stesso, tramite la cosiddetta deliberazione allora avrei qualche dubbio. Così come se si tratta di democrazia diretta o partecipativa intesa come quella forma di democrazia nella quale i cittadini, in quanto popolo sovrano, sono direttamente legislatori e amministratori del bene pubblico io avrei qualche dubbio. In ogni caso resta il fatto che in una società complessa come quella italiana l’uso del referendum deve essere maneggiato con cura per evitare derive pericolose. Ci sono questioni che vanno mediate dalla politica e non possono essere lasciate all’opinione pubblica. Oggi referendum per abolizione dei partiti o dei sindacati, per la pena di morte, contro l’omossessualità, contro l’immigrazione ecc.. avrebbero esiti scontati. Ecco perché qualche apprensione l’ho avuta ieri quando ho saputo del referendum di Grillo. La parabola di Grillo quale che sarà l’epilogo dovrebbe (e me lo auguro) contribuire a rivitalizzare la politica, a consolidare la democrazia e non a distruggerla. Questione di responsabilità!

Written by Aly Baba Faye

14 gennaio 2014 at 13:13