L'Appunto di Aly Baba Faye

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I gioco delle parti

Dunque salvo qualche imprevisto, il governo Draghi c’è. Sostituisce il governo Conte II. Di mezzo c’è una crisi di governo scatenata dal ritiro della delegazione di IV e dal venir meno della maggioranza politica che sosteneva Conte. Il presidente Sergio Mattarella, consapevole della delicatezza del momento, ha evitato il ritorno alle urne dando l’incarico ad una riserva della Repubblica, il presidente emerito della Bce. Dopo le consultazioni e la disponibilità di quasi tutte le forze politiche, nasce il governo Draghi sostenuto da un’ampia maggioranza politica, tanto da far parlare di governo di unità nazionale. Un coro di consenso cui si sono sottratti solo Fratelli d’Italia e la Sinistra cosiddetta radicale. Un governo composto da “tecnici” e da politici espressioni di partiti. La cornice programmatica è quella indicata dal Presidente della Repubblica. Affrontare la crisi sanitaria, contenere gli effetti economici e sociali che ha determinato e porre le basi per una ripartenza del sistema-paese. Draghi sembra la personalità adatta per traghettare il paese in questo momento particolare. Al di là di qualche dubbio sulla squadra e sulla tenuta di una maggioranza eteroclita ci si augura che vinca la sfida e ottenga i principali risultati prefissati. Dunque diciamo auguri a SuperMario! Auguri all’Italia. Tuttavia, varrebbe la pena soffermarci sulle dinamiche politiciste che hanno connotato questo passaggio. Esaminando, soprattutto, il gioco degli attori politici. In questa ottica non si può non partire da chi ha aperto la crisi ovvero Matteo Renzi. Una mossa, la sua, diciamo “spregiudicata” che gli ha valso un fiume di insulti e l’esposizione alla gogna pubblica. Almeno durante la crisi. Ma con l’avvento del governo Draghi sembra aver vinto la sua scommessa per un cambio di passo e una maggiore efficacia dall’azione di governo. Lui si dichiara già vincitore. In ogni caso va detto che la sua strategia ha funzionato. Il resto sta nel bilancio consuntivo del governo Draghi. Se il bilancio sarà positivo allora avrà vinto per davvero non solo la partita tattica ma un campionato. E chissà che elettoralmente non ne trarrà beneficio? È il futuro prossimo che ce lo dirà. In ogni caso, una considerazione va fatta già da adesso: Matteo Renzi è un politico di razza. Uno capace di leadership. Gli altri? Alcuni, quelli dell’ex-maggioranza giallorossa hanno subìto il gioco dell’enfant terrible e si sono poi adeguati facendo di necessità virtù. Il PD in tutta questa è stata in balià al vento degli eventi privo di strategia. Il M5S ha giocato una partita difficile ma hanno fatto la scelta giusta di sopravvivere. Quelli dell’allora opposizione invece hanno preso la palla al rimbalzo, hanno colto l’occasione per entrare in partita. Sedersi al tavolo delle decisioni consente di aver voce nella gestione del Recovery Fund. È il caso di Forza Italia e della Lega. Le loro sono mosse ragionate e intelligenti. Forza Italia si garantisce una nuova vita con un peso politico inversamente proporzionale al suo peso elettorale. Può persino aspirare a dare le carte nel centrodestra. La Lega con il suo entrismo si è posizionata come meglio non poteva. Si siede nel banchetto per tutelare gli interessi della sua base (le pmi del nord. Nel contempo non lascia Draghi al centrosinistra. Siamai che abbia successo, potrà sempre beneficiare dei dividendi politici. Inoltre mette pressione ai suoi avversari. Se non dovesse funzionare il governo Draghi dirà che è colpa degli altri e che la sua opzione era il ricorso alle urne. Fratelli d’Italia invece, puntando ad affermare la sua identità e la sua coerenza guarda ad eventuali bonus elettorali in caso di fallimento del governo Draghi. Van bene le cassandre! Ed è una scommessa azzardata di Giorgia Meloni. Se il governo fallirà avrà buone carte da giocare. Invece se il governo riuscirà Fratelli d’Italia rischia di pagare il pegno della mancata risposta alla chiamata della Nazione. Non potrà allora che accordare agli suoi alleati di centrodestra per non essere marginalizzato. È questo il quadro politico generale in cui si esplicitano le dinamiche politiche. Ora, al di là di questo gioco delle parti, ci si augura che il governo Draghi riesca a vincere la sua sfida di affrontare la crisi sanitaria e di rimettere in pista il sistema-paese. Questo in definitiva è quel che ci si augura. Questione di interesse nazionale!

Written by Aly Baba Faye

16 febbraio 2021 at 04:48

Pubblicato su politica