L'Appunto di Aly Baba Faye

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Fine di Fini?

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Il titolo di questo post è volutamente equivoco. Infatti è un gioco per alludere ai due quesiti inevitabili dopo quel che viene definito dalla stampa “lo strappo di Fini” alla direzione del PDL. Il primo:  siamo alla fine del sodalizio tra Fini e B?  e Il secondo: A quale gioco sta gioca Fini, qual’è il fine che si è posto? Sono questi due quesiti che giustificano la scelta del titolo. Quesiti cui vorrei tentare di dare qualche risposta.  Sapendo però di non disporre di una palla di vetro farei solo qualche considerazione di buon senso. Quel che mi sento di dire è che Fini abbia preso atto del fatto che, con l’avvento di Obama è finito il ciclo neocons inaugurato con 11 settembre. Fini ha capito che la chiusura di questo ciclo potrebbe riproporre una subalternità culturale della destra ed essere d’intralcio al suo progetto di creare un destra moderna e europea nel solco di una visione républicaine. In altre parole Fini sa che la destra ha bisogna di una “svolta culturale” , di una rifondazione o se si vuole un salto di paradigma che le consente  di sopravivere. Per questa ragione credo sia sbagliato considerare la battaglia di Fini come mera ambizione personale o un banale regolamento di conti tra i due cofondatori del PDL. Ancora più sciocche sono le sirene di compagnonage che lo considerano come un compagno di strada o addirittura ritenendo la sua svolta di “sinistra”. Non credo sia così. Anzi credo che Fini stia lavorando per un progetto di un nuovo centrodestra che sia più competitivo anche nei confronti del centrosinistra. Al di là della sua “OPA” di leadership e la sua battaglia contro la Lega vista come  proto-destra in quanto rozza e a tratti anche eversiva, Fini stia diventando nel contempo più insidioso anche nei confronti del centrosinistra. Lo fa parlando all’elettorato a 360 gradi di unità nazionale, di coesione sociale e di gestione razionale dell’immigrazione. Temi sui quale sta acquisendo non solo una certa visibilità ma anche una certa credibilità. Sta dimostrando un coraggio che il centrosinistra non ha ancora dimostrato sull’immigrazione. Infatti l’ipotesi che un centrosinistra possa rompere sui temi dell’immigrazine è stato finora un’idea che non esiste in natura nel mondo dei compagni, ancora prigionieri di un paternalismo se non di una doppia morale che grida vendetta.  Insomma, la battaglia di Fini non evoca solo un coraggio politico ma è il segno di una svolta culturale che si propone come  via i uscita dalla destra berlusconiana. Questione di strategia!

Written by Aly Baba Faye

23 aprile 2010 at 10:33